Abituati a Tutto, Abituati a Troppo.

Ormai tutto ci scorre a fianco, senza toccarci minimamente, forse è una forma di autoprotezione, ma obbiettivamente, cerchiamo di sbattercene il più possibile su praticamente tutto.

La Morte, la povertà, la guerra, la cronaca nera che oramai riempie le nostre giornate e scorre sopra i nostri occhi in ogni modo, e su ogni piattaforma, social, televisione, radio e per i pochi che ancora portano avanti la tradizione, anche sulla carta stampata.

Prima era tutto, sempre troppo lontano, in altri continenti, altre culture, tutto abbastanza lontano da guardare con sufficienza e menefreghismo.

Poi il Covid, che arriva come un meteorite sulle nostre vite, sconvolgendole, cambiando le carte in tavola dall’oggi al domani, quell’epidemia che avrebbe dovuto unirci tutti, ristabilire le priorità, altro non ha fatto che rendere le nostre emozioni ancora più sterili, e l’unica cosa che abbiamo riscoperto è stato il far da mangiare in casa, il pane, la pasta, i pranzi…. Tutte cose che abbiamo già messo nel cassetto dei ricordi.

Ma, nel profondo, cosa ci ha portato il “Periodo Covid”?

Sterilità, completa sterilità, non in senso riproduttivo, ma in senso emotivo.

Lo sciorinarci ogni giorno numeri esorbitanti di morti, cadaveri, le immagini dei camion pieni di Morti hanno fatto si, che ci abituassimo alla cosa.

Come le giornate passate con lo sguardo sul telefono, il capo chino, contando gli infetti ei deceduti, per dedurre in quale zona colorata ci saremmo trovati nella settimana successiva.

Poi, all’improvviso, come una bomba (nel vero senso della parola) arriva la Guerra in Ucraina.

Una guerra in un certo senso, vicina, perché in territorio Europeo (Europa, concetto vago, e esclusivamente riservato ad una cerchia diplomatica, 9 persone su 10, non si sentono europee).

Sdegno totale, sgomento, solidarietà diffusa, per i primi tre mesi con il continuo “bombardamento” mediatico, poi? Chi ci pensa più alla guerra in ucraina?

La guerra “qui vicino” è arrivata allo stesso livello di tutte le centinaia di guerre che in tutti questi anni si sono svolte e tutt’ora si svolgono, a livello zero, a livello di quelle “guerre lontane”.

In pratica, non frega più un cazzo a nessuno.

Tutti questi numeri, immagini, morti, malattie, violenze, sono diventati Abitudine, e come ben sappiamo l’abitudine è letale, in ogni aspetto della nostra vita.

Il Ribelle e Conformista


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