Onore Il Padre e La Madre

Può un genitore diventare il peggior nemico dei propri figli?

Purtroppo spesso mi capita di dover sentire o vedere situazioni che per quanto mi riguarda, vanno oltre ogni immaginario possibile.

Ma negli anni ho iniziato a stilare un elenco di queste cose che vedo e sento, scovando anche le conseguenze che derivano da comportamenti di merda di certi genitori.

Ci sono molti tipi di violenza in un certo tipo di genitori, ora provo ad elencarne alcune, quelle che più mi fanno incazzare.

La Violenza Fisica: cosa che non sto nemmeno a descrivere, si commenta da sola e quei genitori che la praticano verso i figli/mogli, sono semplicemente delle merde che meriterebbero di rimanere da sole, legate ad un palo in mezzo al deserto.

L’ Assenza: L’amore e l’attaccamento per i figli si dimostra con la presenza costante, a prescindere da tutto e da tutti, se non si ha tempo per essere presenti con i figli, meglio non farne.

La Violenza Psicologica: Questo è il nodo cardine delle problematiche che voglio descrivere, la più subdola ed infame delle violenze perché il genitore (quasi sempre il Padre) va ad instaurare un rapporto gerarchico INDISCUTIBILE all’interno della famiglia, soprattutto in quella fase in cui i bambini entrano nell’adolescenza.

Il Ragazzo o la ragazza, si basa su questo aspetto gerarchico e militaresco in cui è cresciuto, spesso coadiuvato da una forte incidenza di livello economico, cosi il “Padre” inizia a soggiogare il figlio/a nel tentativo di plasmarlo secondo un

copione predefinito; il figlio è una “proprietà” che deve rendere: dalla soddisfazione a scuola e negli studi, alla prosecuzione dell’attività di famiglia, al formarsi una famiglia di gradimento genitori (maternità per soddisfare il desiderio dei futuri nonni ecc.) fino al classico bastone della loro vecchiaia.

Così ogni tentativo di ribellione, il capo famiglia se ne esce con frasi del cazzo come “Io Sono Tuo Padre”, “Con Tutto Quello Che Ho Speso e Fatto Per Te” e altre miriadi di cazzate del genere, dimenticandosi che un figlio andrebbe fatto per Amore, senza chiedere nulla in cambio, altrimenti è una questione d’interesse.

Vedo genitori che sono sempre stati assenti, e lo sono tutt’ora, genitori che si buttano a capofitto nel lavoro accumulando ricchezze su ricchezze, con la stessa fottuta giustificazione di “Lo faccio per i miei figli”, quando l’unico motivo per cui lo fanno è per sé stessi, dimenticandosi completamente che i figli, prima dei soldi, vorrebbero essere amati e quantomeno rispettati.

Ci sono spesso e soprattutto nei casi che riporto io, condizionamenti religiosi (onora il padre e la madre) e sociali (la società si basa sulla famiglia) e queste due cose non hanno mai dato ai figli una grande possibilità di sfuggire alla pressione di genitori-padroni, gli stessi che tolgono la libertà per “il tuo bene”.

Purtroppo, quando scatta il plagio, diventa impossibile anche il distacco e il figlio resta segnato a vita, schiavo di quella famiglia che negli anni ha allentato la catena, ma non l’ha mai spezzata.

 Si crea una specie di sindrome di Stoccolma (che immagino abbiate conosciuto guardando la Casa di Carta) dove il figlio cerca comunque di recuperare il rapporto, cerca di compiacere i genitori, di essere capito, di essere non riuscendo a staccarsi dalla necessità di sentirsi amato dal Padre Padrone.

Lo stesso padre padrone che, dopo una vita passata ad inculcare le proprie malsane e subdole idee, se ne esce con i soliti regali materiali, spesso economici, in cui il figlio succube ci ricade ogni volta.

Perché questa tipologia di figli, è succube al 100% della figura gerarchica di cui stiamo parlando, la ama e la odia allo stesso modo, soprattutto perché poi, questo figlio o figlia crescendo troverà il fidanzato, e se quel fidanzato dovesse comportarsi esattamente come si è comportato il loro Padre Padrone, sarebbe la fine…… sì per il fidanzato.

Poi probabilmente c’è una base di paura, in questo attaccamento morboso che i figli hanno per il loro “carnefice”, perché una sola parola o uno sguardo fatto male da quest’ultimo significa passare la giornata o le giornate con mille paranoie, pianti e nervosismi.

E purtroppo, questi figli, non sono sicuro riescano a venirne fuori da questa brutta situazione, perché l’attaccamento rimane, e seppur messi davanti all’evidenza, trovano la giustificazione, ma alla fine dei conti, non incolpo nemmeno più di tanto loro, perché questo atteggiamento gli è stato seminato fin da piccoli, è stato fatto germogliare e annaffiato per il corso della loro vita, e l’unico rimedio sarebbe un diserbante che vada ad eliminare ogni contatto con il soggetto “cattivo”.

Spero che questa situazione possa finire, spero di non dover più vedere e sentire insulti, sfregi, e mancanze di fiducia in questi ragazzi.

Non pretendo di cambiare le figure genitoriali, perché obbiettivamente non me ne frega un cazzo, se hanno una vita di merda, piena di fantasmi e problematiche che vogliono riversare sugli altri, sono stra cazzi loro.

Ma personalmente sono schifato, sono schifato dalla mancanza di fiducia, la mancanza di sostegno che danno ai loro figli, sono schifato dal loro modo di mentire spudoratamente anche a sé stessi, che si fingono puri d’animo, timorati di dio, quando dietro di loro hanno lasciato scie di adulteri, dissacrazioni famigliari, litigi ed egoismi meschini.

Perché sono Genitori Manipolatori ed in quanto tali non hanno nessun pregio, anche se l’immagine che mostrano in pubblico è apparentemente perfetta, di fatto però non lo sono e consapevolmente ed inconsapevolmente gettano sui figli tutte le loro frustrazioni e disagi, senza mai risparmiarli.

Sono bugiardi, etichettanti, infantili, fagocitanti, ma anche invidiosi, sono orchi travestiti da fate turchine e principi azzurri, “madri e padri” che prendono ai figli, invece di dare, e usano la prole per il proprio vantaggio e soddisfazione, quando non per sfogare rabbia, frustrazione e sadismo.

Se poi i figli sono più di uno, questi personaggi, mettono in competizione la propria prole, creando problematiche e divari che sembrano incolmabili una volta che i figli crescono e diventano grandi.

Più o meno velate preferenze, ho visto con i miei occhi anche “Preferenze” tutt’altro che velate, ma sparate dritte nei denti, pubblicamente.

Nessuno ammette volentieri di aver avuto un genitore manipolatore, perché ammettere è riconoscere tutto il dolore patito, le sofferenze e i dispiaceri che non si dimenticheranno mai, ma che per sopravvivere e mantenere un’apparenza serena devono essere sotterrati o nascosti dentro un armadio sempre chiuso.

Negare a se stessi porta solo una salvezza momentanea che è quella di non dover affrontare il discorso con gli estranei, ma non salva dalla realtà vissuta tutti i giorni ,per quello occorre un vero atto di forza e di coraggio ed affrontare la situazione per quella che è: avere avuto la sfortuna di avere dei pessimi genitori, che non si sono mai comportati da genitori, ma da egoisti, in competizioni con altri genitori, in competizione tra loro, ma tra un gioco e l’altro di società non si sono mai degnati di prendersi cura dei figli, di amarli come avrebbero dovuto e di trattarli come bambini come meritavano.

La consapevolezza, però, è la prima arma, il primo passo per salvarsi, curare le proprie ferite e vivere la propria vita perché senza una svolta decisa, un cambiamento importante, una scelta drastica, come quella di andarsene e rifarsi una vita finalmente da soli, non c’è risoluzione.

Le cose non cambiano solo perché le desideriamo, per ottenerle dobbiamo affrontarle e patire il dolore di una decisione forzata, di una scelta non voluta ma imposta dalla sopravvivenza, un passo che sembra una montagna ma solo quando non lo si affronta veramente, perché quella montagna giorno dopo giorno diventa un giardino dove ritrovare la serenità che non si è mai avuta.

I figli che non si sentono amati, finché non capiscono le reali dinamiche diventando adulti, non attribuiscono la mancanza di amore ai genitori ma a sé stessi, si sentono in colpa di avere fatto qualcosa che ha portato il genitore ad allontanarsi da loro e si sentiranno inadeguati e non amati e pur di ricevere amore un bambino arriva a negare le proprie emozioni, ad adeguarsi a tutti i tipi di richieste dei genitori, riducendosi a mendicare l’amore.

E queste situazioni poi vengono portate avanti negli anni, andando a ricadere nelle relazioni che i figli avranno in futuro, a scuola, con i partner, gli amici e tutto il resto che pian piano verranno a conoscere crescendo.

Ora però mi rendo conto che potrei iniziare a partire con le dita, divagare, e vomitare sulla tastiera tutto l’odio ed il rancore che provo per questi soggetti, perché veramente sono schifato ed infuriato nel vedere persone soffrire senza far nulla per migliorare le situazioni.

E l’unica alternativa a questa sofferenza, è smetterla di sentirsi in colpa, di sentirsi in dovere di aiutare…. Ma chi cazzo vuoi aiutare? Persone che non fanno altro che buttarti merda addosso e rovinarti la vita? Solo perché ogni tanto ti sganciano qualche soldo?

Non ne vale la pena, c’è da prendere e mandarli a fare in culo, andarsene da quelle situazioni che vi legano a queste persone, tagliare i ponti (almeno per un po’) tanto non cambieranno mai, e se continuate così, diventerete una loro fotocopia.

Ps: se ve lo state chiedendo, non parlo dei Miei genitori, anche se su di loro ne avrei da raccontare, per fortuna, niente di quanto scritto sopra appartiene a Loro.

Il Ribelle Conformista


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